Venerdì 25 maggio 2012
Dalle ore 10.00
Gameprof! Imparare giocando
Spazi aperti di interazione gestiti dalle case editrici scolastiche
con gli alunni e gli insegnanti delle scuole
h 10.15-
Apertura dei lavori
Fausto Raciti,
segretario nazionale Giovani Democratici
Francesca
Puglisi, Responsabile Scuola
Segreteria nazionale PD
h 10.45- Conversazione
Scuola e nativi digitali: come cambia l'Italia
Presentazione del sondaggio Ipsos-Dipartimento Scuola PD
Introduce
Mariangela Bastico (Parlamentare PD)
Nando
Pagnoncelli (Presidente Ipsos)
Discussant: Paolo Ferri (Università
Bicocca Milano)
Andrea
Gavosto (Fondazione Giovanni Agnelli)
Conduce: Corrado Zunino (La Repubblica)
h 11.30- Intervento
Pier
Luigi BERSANI, Segretario nazionale
PD
h 12.00- Conversazione +
tag cloud live
Il digitale e il senso di realtà
Idee e filosofi oltreconfine
Introduce Antonio Rusconi (Capogruppo Pd Commissione Istruzione Senato)
Con Maurizio Ferraris (Università di Torino)
Con Maurizio Ferraris (Università di Torino)
Carlo
Infante (Stati Generali
dell’Innovazione)
Roberto
Maragliano (Università Roma Tre)
Silvano
Tagliagambe (Direttore scientifico
Progetto “Scuola digitale”)
Conduce: Lorenzo Salvia (Corriere della Sera)
“Ascolto
e twitto”: commenti sulle nuvole dei giovani di Fds, Rds, Uds, Msac- a cura di
Urban Experience
Pausa
h 15.00- Intervento
Francesco
PROFUMO, Ministro dell'Istruzione
Università e Ricerca
h 15.30 Speaker's corner
Rai Scuola, meno tv più web app
Silvia
Calandrelli (Direttore Rai
Scuola)
h 15.45- Conversazione +
tag cloud live
'Media education': scuola, relazioni personali e tv
Ambiguità e opportunità delle tecnologie digitali
Con Mussi Bollini (Vice direttore Rai Ragazzi- Rai Gulp)
Matteo
Lancini (Università Bicocca
Milano)
Angela
Nava Mambretti (Vice Presidente
Consiglio nazionale utenti)
Domenico
Russo (Movimento Cooperazione
Educativa)
Conduce Luca Landò (Direttore Unita.it)
“Ascolto
e twitto”: commenti sulle nuvole dei giovani di Fds, Rds, Uds, Msac- a cura di
Urban Experience
h 16.30- Speaker's corner
La scuola in rete: partecipazione e collaborazione
Laura
Bononcini, Senior Policy Analyst
Google Italia
Introduce
Manuela Ghizzoni (Capogruppo Pd
Commissione Istruzione Camera Deputati)
h 16.45- Speaker's corner
Creative Design per l'inclusione: nuovi percorsi per
l'innovazione sociale
Gerard
Van Wolferen (Responsabile
Programma di ricerca europeo "Creative design per l'inclusione"-
Università della Scuola delle Arti di Utrecht)
Dislessia: strumenti operativi e materiali multimediali per una
didattica inclusiva
Barbara
Urdanch (Pedagogista)
Introduce Vittoria Franco (Parlamentare PD)
h 17.15 Conversazione +
tag cloud live
Come vedono e costruiscono il mondo i nativi digitali
Modelli cognitivi, luoghi e tempi di apprendimento
Introduce
Anna Serafini (Presidente Forum PD
Infanzia e Adolescenza)
Con Giovanni
Boccia Artieri (Università di Urbino)
Claudia
Mandrile (Fondazione per la Scuola
della Compagnia di San Paolo)
Susanna
Mantovani (Università Bicocca Milano)
Alfonso
Molina (Università Edimburgo,
direttore scientifico Fondazione Mondo Digitale)
Conduce:Armando Massarenti (La Domenica del Sole 24 Ore)
“Ascolto
e twitto”: commenti sulle nuvole dei giovani di Fds, Rds, Uds, Msac- a cura di
Urban Experience
h 18.00- Intervento
Dario
Franceschini (Presidente gruppo PD
Camera dei Deputati)
h 18.15- Lectio
magistralis
Marc
PRENSKY (esperto in apprendimento e
istruzione)
Introduce:
Andrea Pucci (Multiplayer.it
Edizioni)
h 19.00- Conversazione +
tag cloud live
La scuola italiana e l'era digitale
Programmi formativi, didattica, architettura scolastica
Con Giuseppe
Desideri (Presidente AIMC)
Massimo
Faggioli (Indire)
Paolo
Ferri (Università Bicocca Milano)
Roberto
Pellegatta (Presidente Disal)
Conduce: Tiziana Ragni (Europa)
“Ascolto
e twitto”: commenti sulle nuvole dei giovani di Fds, Rds, Uds, Msac- a cura di
Urban Experience
Sabato 26 maggio 2012
dalle 9.30
Gameprof! Imparare giocando
Spazi aperti di interazione gestiti dalle case editrici
scolastiche con gli alunni e gli insegnanti delle scuole
h 09.30- Intervento
Giuseppe
Fioroni (Parlamentare PD)
h 9.45- Lectio magistralis
Francesco
Antinucci (Direttore di ricerca
Istituto Scienze e Tecnologie Cognitive CNR)
Discussant: Vittorio Campione (Consulente del Ministro Profumo per le
tecnologie)
introduce
Maria Coscia (Parlamentare PD)
“Ascolto
e twitto”: commenti sulle nuvole dei giovani di Fds, Rds, Uds, Msac- a cura di
Urban Experience
h 10.15- Speaker's corner
Azioni dell’UE per un uso consapevole del web da parte dei
minori
Cristina
Loglio (Consulente politiche europee)
Introduce
Silvia Costa (Parlamentare europea
PD)
h 10.30- Question time+ tag cloud live
Il futuro entra in classe
Insegnanti ed editori si confrontano sui contenuti digitali per
la nuova scuola
Introduce
Emilia De Biasi,parlamentare PD
Con
Maria
Vittoria Alfieri (Education 2.0- RCS
Libri Education)
Giuseppe
Bagni (Presidente CIDI)
Frieda
Brioschi (Presidente Wikimedia
Italia)
Michele
Facci (Edizioni Centro Studi
Erickson)
Giuseppe
Ferrari (Direttore Editoriale
Zanichelli)
Fabrizio
Foschi (Presidente Diesse)
Gregorio
Iannaccone (Presidente Andis)
Sergio
Saviori (Mondadori Education)
Francesco
Turletti (De Agostini Scuola)
Emilio
Zanette (Direttore Editoriale Pearson
Italia)
Conduce: Alessandra Migliozzi (Agenzia Dire)
h 11.45- Speaker's corner
I Science centre: luoghi per creare nuovi ambienti di
apprendimento e immaginare la scuola del futuro
Luigi
Amodio (Direttore di Città della
Scienza di Napoli)
h 12.00- Conversazione +
tag cloud live
Imparare a crescere nel mondo delle tecnologie digitali
Come la scuola può costruire la persona umana
Introducono
Paolo Masini (Vice Presidente
Commissione Scuola Comune di Roma)
e Sabrina Alfonsi, Responsabile Scuola Pd
Roma
Giovanni
Bachelet (Presidente Forum Istruzione
PD)
Luigi
Berlinguer (Direttore Education 2.0)
Mario Fierli (Esperto in tecnologie per l'educazione)
Jonah
Lynch (Vice Rettore Seminario
Fraternità San Carlo Borromeo)
Pier
Cesare Rivoltella (Università
Cattolica Milano)
Conduce: Maria Novella De Luca (La Repubblica)
“Ascolto e twitto”: commenti sulle nuvole dei giovani di Fds, Rds, Uds,
Msac- a cura di Urban Experience
Performance & Exhibition
De Agostini Scuola
Edizioni Centro Studi Erickson
Fondazione Mondo Digitale
Giunti Scuola
Google Italia
Mondadori
Education
Multiplayer.it
Edizioni
Pearson
Italia
RCS
Libri Education
Smart
Technologies
TT Tecnosistemi - Distributore nazionale
Promethean
Zanichelli
Associazioni
invitate:
Cidi,
Aimc, Anief, Andis, Disal, Anp, Diesse, Fism, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil
Scuola, Gilda Scuola, Snals, Cgd, Age, Uds, Fds, Msac, RdS
A leggere il programma sembra che tutto il mondo, ormai maturo e variegato, delle "open educational resources" (OER, secondo la definizione UNESCO), non esista. Più di 10 anni di movimento, diffuso in tutto il mondo e capitanato da università prestigiose come il MIT (ma anche da altre scuole, di tutti i livelli) e sostenuto da organizzazioni internazionali come UNESCO e OECD - come non esistesse. In compenso il mondo dell'editoria "chiusa" tradizione è molto ben rappresentato in questa conferenza.
RispondiEliminaCome mai?
Prof. Juan Carlos De Martin
Politecnico di Torino
Creative Commons Italia
Stimato De Martin, non riusciamo a trovare un suo recapito telefonico. La preghiamo di scrivere al coordinatore del dipartimento g.belfiori@partitodemocratico.it Grazie
EliminaVi siete dimenticati uno dei pochi (unico?) editori che condividono la conoscenza, aprono le licenze, non sono monopolisti: GARAMOND!
RispondiEliminaPeccato, occasione perduta!
concordo col prof De Martin e col fatto che non c'è molta attenzione all'open access e ai percorsi bottom up, ma alcuni invitati spero sappiano indirizzarvi verso questa direzione
RispondiEliminaRingrazio Flavia, ma non credo che il mancato invito a Garamond sia una dimenticanza. Basta leggere l'elenco degli editori di testi scolastici sponsor della manifestazione per rendersi conto che qui si privilegia la vecchia forma di editoria, quella proprietaria, chiusa e tendenzialmente monopolista, assai lontana dal mondo delle risorse aperte, a cui opportunamente fa riferimento Juan Carlos, che in questa sede sembrerebbe non esistere, e che per Garamond è l'unico futuro possibile di editoria digitale. Per fortuna la realtà è più grande e articolata di certe rappresentazioni sponsorizzate...
RispondiEliminaIl convegno ha un sottotitolo infelice, visto che Nativi Digitali è uno stereotipo con ben poco significato, vedi http://www.giannimarconato.it/2011/03/nativo-digitale-uno-stereotipo-dannoso/
RispondiEliminaIl termine, fra l'altro, sembra ormai "abbandonato" anche da chi l'ha inventato, quello stesso Prensky che terrà una Lectio Magistralis, vedi http://piercesare.blogspot.com/2010/10/da-marc-prensky-marc-prensky.html
Comunque, il problema fondamentale rimane quello già sollevato dai commentatori precedenti. Diciamo pure che Nativi Digitali sia un termine con un contenuto.
Ma allora perché in un convegno come questo sembra non esserci alcuno spazio per una una delle cose che i nativi digitali usano di più cioè Wikipedia, o meglio per quanto essa rappresenta, cioè creazione di contenuti con licenze aperte? Perché non c'è menzione di progetti internazionali OER come CourseWare del Mit, CNX.org oppure http://ole.org?
Ma come "perché" Marco? Se fai un convegno con quegli sponsor, a cui riservi anche un'intera tavola rotonda, senza contraddittorio, ti meravigli che non si parli di cultura aperta, creative commons e modelli di editoria alternativi a quelli copyright?
RispondiEliminaLe affermazioni del signor Quadrino relative a presunte 'sponsorizzazioni' sono completamente false, inventate di sana pianta. Non riusciamo a capire con quali intenti abbia scritto quelle parole e come faccia a sostenere che abbiamo sponsor, quali elementi o quali prove abbia a sostegno di quanto scritto. Non abbiamo nessun genere di sponsorizzazione da nessuno dei presenti, né relatori, né case editrici, né altre aziende. Invitiamo tutti coloro che abbiano dei dubbi, a informarsi, magari contattando le case editrici, prima di pubblicare affermazioni che mettono in cattiva luce la Conferenza. Questo è un blog di un partito politico: non consentiremo di essere insultati o diffamati, quindi elimineremo le conversazioni che sono lesive del buon nome de della dignità del nostro operato.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl tono scritto che lei usa è ben altro che di normale constatazione. Comunque, lasciamo perdere... Sono state invitate, o hanno chiesto di partecipare, case editrici che si occupano nello specifico di scuola. L'unica scelta è stata questa, senza nessun altro intento, tanto è che è la prima volta che il Pd ha questo genere di contatto. Per l'elenco degli editori invitati, la pregherei di scrivere a g.belfiori@partitodemocratico.it
EliminaNon mi era mai capitato di vedere definite come lesive del buon nome o addirittura "diffamanti" le semplici constatazioni che alcune società private possano fungere da sponsor ad una manifestazione pubblica. Per parte mia, ho semplicemente dedotto che le aziende che compaiono nel programma alla voce "Performance & Exhibition" fossero sponsor dell'iniziativa, cosa peraltro del tutto legittima e comune. Non vedo traccia di insulto nei miei interrventi precedenti, ma solo una rilevazione che nasce dalla constatazione che nella conferenza è rappresentato solo il mondo editoriale basato sulla cultura proprietaria e copyright, mentre non c'è alcuna traccia di altre modalità di editoria o creazione del contenuto dal basso, secondo una logica di conoscenza come bene comune, come già osservato da Juan Carlos ed altri colleghi, sia qui sia in altri ambienti di rete. Se poi le aziende invitate non sono nemmeno sponsor della manifestazione, come qui sopra attestato, allora vuol dire che il Pd ha operato una scelta precisa, di cui non resta che prendere atto.
RispondiEliminaIl tono scritto che lei usa è ben altro che di normale constatazione. Comunque, lasciamo perdere... Sono state invitate, o hanno chiesto di partecipare, case editrici che si occupano nello specifico di scuola. L'unica scelta è stata questa, senza nessun altro intento, tanto è che è la prima volta che il Pd ha questo genere di contatto. Per l'elenco degli editori invitati, la pregherei di scrivere a g.belfiori@partitodemocratico.it
EliminaPremesso che la sponsorship non è un delitto, quindi non diffamante (né per chi la riceve né per chi la offre) forse possiamo parlare di presenze (non sponsorizzate), ma comunque manca completamente la presenza di chi di condivisione di conoscenza si occupa!
RispondiEliminaE devo dire che non avrei davvero voluto leggete "elimineremo le conversazioni che sono lesive del buon nome de della dignità del nostro operato"! Non nell'era della partecipazione, non da un partito che sulla democrazia affonda le proprie radici! Nessuna censura, per favore!
nessuna falsità, né 'pezzi scelti', per favore
EliminaNessuna falsità, concordo! Sono certissima di non aver scritto falsità di alcun tipo (né illazioni), quindi a che cosa fai riferimento?
EliminaNé capisco "pezzi scelti"... che cosa non devo fare?
Lei può fare ciò che vuole e lei non ha scritto falsità, i 'pezzi scelti' sono una citazione: la troverà in Notturno Indiano, "Méfiez-vous des morceaux choisis". E' facile scegliere un argomento fuori dal contesto generale, e poi su questo costruire una teoria. Occorre anche guardare l'insieme dei vari pezzi. Il commento era riferito al fatto che avessimo come nostri sponsor i nostri invitati. Non è vero.
EliminaPiù in generale, non si dovrebbe confondere la partecipazione con l'offesa, quindi tutti possono esprimere liberamente ciò che pensano (altrimenti non avremmo aperto un blog!), purché la libertà di espressione non si traduca nello scrivere cose non vere, nell'offendere ecc. In tal caso, le leggi della democratica Repubblica italiana contemplano certe azioni, più semplicemente si può optare per la cancellazione del commento. Tutto qua.
Il suo (torno la lei) commento era in risposta al mio, per questo chiedevo, ma evidentemente non era rivolto a me.
EliminaPer quanto riguarda la cancellazione di commenti eventualmente non veri o offensivi... liberissimi di cancellare, ma ripeto, nell'era del 2.0 e della democrazia digitale suona parecchio strano. Tutto qua.
Che un partito politico organizzi un'iniziativa oggi e su questi temi è una gran bella notizia.
RispondiEliminaCi si aspetterebbe che l'organizzatore faccia una ricognizione sugli attori in campo, con particolare attenzione per quelli che portano innovazione, per dare una reale possibilità di confronto sui temi caldi.
Per esempio il dibattito copyright/copyleft, il passaggio dal libro cartaceo ai contenuti digitali con quel che ne consegue (multimedialità, ipertestualità, ecc.), le nuove forme dell'apprendimento...
Niente di male se partecipano i grandi editori, ma se sono i soli viene da pensare a due alternative:
- a una sudditanza nei confronti dei Grandi Nomi
- a una conoscenza modesta di quel che accade nel mondo della scuola (non ancora) digitale.
Siccome sono un ex DS (e ho ancora un credito di fiducia), propendo per la seconda ipotesi
+ 1 (ma la cosa non mi rallegra)
Eliminaprova
RispondiEliminaSuggerirei all'organizzazione della conferenza di utilizzare le tre settimane che precedono l'appuntamento per rivedere criticamente alcune scelte, che francamente appaiono poco giustificabili. A quelle già criticate da Juan Carlos De Martin, e da Vindice, aggiungerei la mancanza di una presenza degli attori primi, i giovani, gli studenti, che dal programma sembrano un oggetto da osservare e non un soggetto a cui dare spazio di azione e ascolto.
RispondiEliminaLa conferenza è una iniziativa lodevole, ma senza questi aggiustamenti rischia di essere un'occasione perduta.
Spero davvero che possa essere un'occasione trovata, e non perduta! Per nativi digitali, in Italia, abbiamo deciso di includere i bambini da 0 a 12-13 anni, e con loro e i loro insegnanti abbiamo già programmato una serie di attività. Per gli studenti più grandi sono previsti, come ogni anno, altri appuntamenti politici: per il 2012, segnalo la Festa Democratica nazionale Scuola e Università (Urbino, 20 giugno-1 luglio). Un'ultima osservazione: per la nostra landing page www.natividigitali.eu, per la grafica, per questo blog, per il video promo (io lo trovo bellissimo), per la colonna sonora, per alcune azioni di web marketing ecc, abbiamo avuto la fortuna di incontrare giovani straordinari, sia italiani sia stranieri, che hanno con entusiasmo lavorato all'evento.
EliminaBeh Nello, che dire, concordo... il tempo c'è, imprese che fanno un po' di openness anche, giovani che se ne occupano pure: non perdete questa occasione!
RispondiEliminami dite come mai per un po' nessuno riusciva a commentare?
RispondiEliminaChe è successo?
poiché un'ora fa non si riusciva a salvare commenti, ho copiato quello che avevo già iniziato a scrivere qui nel mio sito. Ormai è lì e lì lo lascio, comunque ho già aggiornato quel testo con la nota che i commenti sono di nuovo a posto.
RispondiEliminaConcordo appieno con quanto scritto prima da Juan Carlos, da Flavia e dagli altri. Dalla lettura del programma della conferenza sembra che si sia tralasciato del tutto il mondo (sempre più attivo) delle open educational resources. Non ho idea se si tratti di una mancanza dolosa oppure colposa, ma poco importa: invito gli organizzatori (dato che si tratta del partito nel quale milito) a voler quantomeno prendere in considerazione che da tempo esiste una realtà consolidata, che supera il modo "classico" di concepire l'editoria scolastica e non. Siamo nell'era della condivisione della conoscenza, e ne dobbiamo tenere conto.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
Elimina+1 a Gallus
EliminaLeggo con grande attenzione e interesse i tanti commenti al nostro programma, e siano benvenute anche le critiche più aspre: ci aiuteranno a far meglio. Credo che, comunque, vada dato atto al PD di impegnarsi a fondo per il sistema nazionale pubblico di istruzione, non solo sul versante delle politiche sindacali, ma anche da quello dell'innovazione.
RispondiEliminaIl punto di vista delle OER è certamente importante, e convengo che nel dibattito di sabato mattina, dove si parla di contenuti digitali per la scuola, sia utile e necessario inserire anche questa voce, senza stravolgere ma arricchendo un programma già definito.
Suggerirei di prevedere anche la partecipazione ed uno spazio per studenti&giovani under 30. Mi sembrano assenti dal programma.
RispondiEliminaIl fatto che la loro presenza sia prevista in altre occasioni non mi sembra una buona ragione per non prevederli qui. Soprattutto su questi temi, sconsiglio di includere solo studiosi e "osservatori". Sbaglio o mancano anche insegnanti e presidi? Perché non prenderne alcuni coinvolti nei progetti di innovazione e classi 2.0?
RispondiEliminaGiusto, Nello... alcune ore fa ho scritto una considerazione analoga nella bacheca facebookiana del Dipartimento Scuola Pd.
EliminaTi invito a leggere bene il programma: sono coinvolte le associazioni di insegnanti Cidi, Aimc, Diesse, Mce, è prevista l'illustrazione di progetti innovativi (primaria e secondaria di primo grado), ci sono spazi per i bambini 0-13. Gli studenti più grandi, ripeto, non possiamo davvero considerarli, almeno non in Italia, 'nativi digitali'. Sarebbe un calderone improponibile e inutile. Detto questo, il programma, bello o brutto che sia, è già definito (stiamo chiudendo anche le iscrizioni, poiché i posti al Tempio di Adriano sono limitati e a questo appuntamento sono, ovviamente, invitati i nostri Responsabili Scuola che abbiamo in tutto il territorio nazionale, e sono tanti!). Accettiamo -e lo dico con la massima sincerità- critiche e consigli, ma non possiamo -anche per banali motivi organizzativi- ridiscutere il programma o trovare una nuova sede perché servirebbero altri spazi. Ci saranno altre occasioni di confronto, e faremo tesoro di ogni suggerimento.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaAnna Rita, mi rendo conto che non tutti seguano le attività e il modo di lavorare del Dipartimento Scuola PD, quindi sono felice di risponderti. Come sempre, raccoglieremo contributi che serviranno a elaborare il documento finale, il quale sarà posto all'attenzione dei nostri organismi (gli insegnanti, i genitori ecc che sono anche responsabili Scuola Pd). Apriremo la cfp dopo il 7, quando avremo i dati del sondaggio commissionato a Ipsos. Raccoglieremo e pubblicheremo online ciò che ci arriverà. In ogni caso, puoi ben immaginare come per noi le associazioni e i sindacati -non potendo avere un rapporto diretto con tutti gli insegnanti!- siano referenti fondamentali, nella reciproca autonomia.
EliminaScusa, avevo cancellato il mio messaggio per correggerlo riscrivendolo sotto. Confermo che il/la (bah) "call for paper" sarebbe un buon modo di interagire con gli insegnanti, di rompere il ghiaccio rivolgendosi direttamente a loro (a noi).
EliminaCaro Giovanni, aprire i commenti su un programma significa esporlo anche a critiche e, per quanto possibile, ad un suo miglioramento.
EliminaVista l'attenzione per questi temi (e si vede anche da questa discussione) forse un maggiore coinvolgimento "prima" è un necessario metodo da seguire.
Le perplessità su alcune scelte purtroppo rimangono tutte e concordo con Anna Rita: invitare tutti i presidenti delle associazioni di insegnanti non significa dar spazio agli insegnanti che fanno innovazione sul campo. E non ritenere che dei giovani impegnati nella scuola possano aver da dire su questi temi, mi lascia perplesso.
Ma spero davvero che su quest'approccio si possa discutere nel prossimo futuro.
+ 1 a Nello ;-)
EliminaEcco, Giovanni, a proposito di suggerimenti... qualche "call for paper" non sarebbe stato male (magari c'è stato e mi è sfuggito?). Un conto sono le associazioni, un conto gli insegnanti (e te lo dico da insegnante che fa parte di un'associazione).
RispondiEliminaResta il dato: alla conferenza sulla scuola e il digitale del Pd sono state invitate le quattro case editrici italiane che pubblicano libri di testo tradizionali a stampa, detenendo circa l'ottanta per cento del mercato della scolastica, da 800 milioni di euro all'anno.
RispondiEliminaNon so a quale titolo la loro esperienza editoriale possa risultare significativa sul fronte dell'innovazione, del digitale e della rete, considerando che quando ci sono progetti ministeriali sull'editoria digitale preferiscono non partecipare o ottengono risultati modestissimi.
Invece le tante sperimentazioni dal basso, le autoproduzioni di contenuti delle scuole, le iniziative editoriali più innovative in forma di contenuti aperti e ambienti di rete collaborativi in licenze Creative Commons - che sono la vera innovazione introdotta dal digitale - risultano totalmente ignorate.
Che ne dite, riuscite a trovare un po' di spazio (anche solo 20 minuti) per questo dibattito?
RispondiEliminaAttenzione! Per i commenti e i contributi di studio è stata aperta questa pagina: http://natividigitali2012.blogspot.it/p/call-for-paper-contributi.html
RispondiElimina