mercoledì 23 maggio 2012

La rivoluzione digitale nelle scuole della capitale

Intervista a Sabrina Alfonsi, Responsabile Scuola PD di Roma

La nostra società è profondamente cambiata negli ultimi 20 anni. La rivoluzione digitale ha modificato il modo di apprendere e di informarsi. La scuola, però, è la stessa di sempre. Perché? Quali sono le maggiori resistenze al cambiamento?

La scuola italiana è sempre stata anticipatrice e promotrice dei cambiamenti storico- culturali e sociali che l'Italia ha avuto fin dalla sua nascita.

Nel caso della rivoluzione digitale invece la scuola rincorre faticosamente una società in continua evoluzione e un diverso modo di apprendere, al di fuori della scuola, dei ragazzi di oggi.

Oltre a qualche resistenza da parte del corpo docente, timoroso di perdere il proprio ruolo di educatore, il sistema scolastico non ha saputo adattarsi alla rivoluzione digitale un po' per limiti strutturali, un po' per carenza di risorse e investimenti nelle nuove tecnologie nel settore della scuola.

Inoltre, bisogna tenere conto che i docenti essendo immigrati digitali, in quanto cresciuti in un mondo privo di tecnologie, hanno più difficoltà a percepire l'utilizzo delle nuove tecnologie come utile strumento per insegnare e far ragionare i ragazzi.

Peraltro i ragazzi di oggi, i nativi digitali, hanno sviluppato un diverso modo di apprendere e di vedere la realtà rispetto al metodo tradizionale su cui si basano i programmi scolastici. Questo crea un ostacolo allo sviluppo di un nuovo modo di apprendere degli alunni. Questo ostacolo si può superare solo con investimenti nelle nuove tecnologie (reti, internet, Lim) nelle scuole del paese. Nel breve periodo, visto la carenza di risorse e la situazione delle scuole è necessario utilizzare a pieno i fondi europei realizzando progetti pilota in alcune aree del Paese.

In che modo il Pd Roma si sta attivando per venire incontro alle nuove esigenze della didattica e dei cosiddetti nativi digitali?

Il pd di Roma sia a livello territoriale che a livello istituzionale favorisce e promuove progetti volti alla diffusione delle nuove tecnologie nelle scuole di Roma. In passato vi sono state collaborazioni con enti e Fondazioni del settore.

Con i tagli imposti dal Ministro Gelmini questi progetti sono diminuiti e le iniziative sorte per favorire l'avvento delle nuove tecnologie nella scuola si è fermato. Negli ultimi tempi vi sono tentativi di ripartenza anche grazie a un attenzione maggiore da parte del ministero e del Ue ai nativi digitali.

Come Responsabile Pd Scuola di Roma, in che modo e in che misura valuta le performance delle scuole romane nel loro rapporto con i nativi digitali?

Vi sono alcune punte di eccellenza. Peró non vi è mai stato un programma in grado di favorire la digitalizzazione delle scuole e non vi è mai stata una sperimentazione, su larga scala, di nuovi modi di apprendimento.

Per questo si può dire che la performance delle scuole romane nel rapporto con i nativi digitali è piuttosto basso. Per migliorare servirebbe un cambio di rotta: ovvero effettuare investimenti nel settore, ad oggi sono possibili solo sperimentazioni e progetti mirati.

E' necessario sviluppare una scuola più moderna, che pur mantenendo le sue caratteristiche di fondo si adatta alle nuove tecnologie e al modo di pensare e di apprendere fuori dagli edifici scolastici dei ragazzi di oggi, come obiettivo prioritario per la crescita e il futuro dell' Italia.

di Andrea Rollin e Ludovica Tartaglione

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